mercoledì 27 agosto 2008

UNPLI CARD 2008





UNPLI CARD 2008

Nel 2008 l'UNPLI card sarà distinta in quattro diverse card:

L'UNPLI CARD CLASSICA
permetterà ai suoi possessori di accedere alle migliaia di convenzioni stipulate su tutto il territorio nazionale.

UNPLI CARD MONDIAL:
Questa card, oltre a dare diritto alle normali convenzioni, fornisce l’opportunità di disporre dell’assistenza medica.
In particolare sono previste le seguenti agevolazioni: Consulenza Sanitaria - consulenza telefonica medico specialistica, trasporto in Ambulanza, invio di medicinali al domicilio, invio di un infermiere o fisioterapista al domicilio. Assistenza sanitaria in viaggio. Convenzionamenti informazioni e prenotazioni presso Centri termali internazionali, servizio prenotazione alberghi, centro servizi viaggi e vacanze, aziende agrituristiche, l’universo fitness.
UNPLI CARD PLUS:
Pensata per fornire un’opportunità alle Pro Loco e unasicurezza a tutti i soci lavoratori.
La tessera permette ai possessori di usufruire, oltre che delle consuete convenzioni, di una copertura assicurativa contro gli infortuni, valida sia durante le manifestazione organizzate dall’associazione che durante l’espletamento di tutte le attività statutarie legate alla gestione di una Pro Loco.

La card garantisce nello specifico:
Caso di indennità per invalidità permanente: 100.000 € (franchigia 3%)
Caso morte: 100.000 €
Rimborso spese mediche: 1.200 € (franchigia 100 € per sinistro)
Diaria di ricovero: 30 €
UNPLI CARD MONDIAL PLUS:
oltre ad offrire la possibilità di usufruire delle convenzioni, riunisce in un’unica soluzione sia la copertura assicurativacontro gli infortuni che l’assistenza medica.


giovedì 20 marzo 2008

come raggiungerci...


Da Ancona: Uscita San Benedetto A14 -> Superstrada Ascoli Mare -> Uscita Ancarano -> Ancarano -> Sant'Egidio alla Vibrata. Da Pescara: Uscita Mosciano Sant'Angelo A14 -> Bonifica Salinello verso Garrufo -> Garrufo di Sant'Omero -> S.S. 259 verso Ascoli Piceno -> Sant'Egidio alla Vibrata. Da Alba Adriatica: S.S 259 -> Nereto -> Bivio di Sant'Omero -> Garrufo di Sant'Omero -> Sant'Egidio alla Vibrata. Da Giulianova: Bonifica del Salinello -> Salino -> Garrufo di Sant'Omero -> Sant'Egidio alla Vibrata. Da Ascoli Piceno: S.S. 81 -> Bivio inizio S.S. 259 -> Maltignano -> Sant'Egidio alla Vibrata.

mercoledì 19 marzo 2008

carnevale...non solo tradizione


La Pro Loco di Sant'Egidio alla Vibrata con il patrocinio del comune presentano, domenica 3 e martedì 5 Febbraio i festeggiamenti per la 21° edizione del carnevale santegidiese in concomitanza con la lotteria.
La manifestazione si svolgerà per le vie del centro: il carnevale si articolerà per la fase iniziale con le sfilate dei carri attraverso piazza Umberto 1°, corso Adriatico, viale Marconi, Corso Matteotti e nella successiva fase finale con la sosta in piazza Umberto 1°.
I carri partecipanti sono 7 e provengono per quel che riguarda Sant'Egidio dalle contrade:Il Centro con "Monnezzopoli", Villa Passo con "Super Mario Bross", Paolantonio con "Tana Libera Tutti", il Ponte con "I pirati Dei Caraibi", Villa Mattoni con "I pirati all'arrembaggio", Faraone con "La Sirenetta"e Villa Marchesa con "Fiesta Latina".A questi si aggiungono Civitella Del Tronto con "L'Era dei draghi"e Campodino di Torano Nuovo con "La città dei dragoni".Tutti i 9 carri parteciperanno alla competizione del carro migliore con l'assegnazione del trofeo.Saranno presenti inoltre Gruppi Mascherati.
I festeggiamenti carnevaleschi a Sant'Egidio alla Vibrata sono un momento sentito da tutta la comunità, anche per quanto riguarda la loro preparazione.Le varie contrade si accingono nella segretezza alla preparazione dei carri allegorici da esibire alla sfilata. L'ispirazione come sempre viene dall'attualità, dalla politica, dai media, dallo sport e dal costume.



new!!
youtube: alcuni video del carnevale santegidiese e del carnevale estivo di alba adriatica.
Spediteci i vostri video più belli del carnevale e allegate tutto nella email!



da vedere....



La Porta di Faraone Posta nell'omonima frazione è la porta di accesso all'antico borgo fortificato risalente all'alto medioevo. Il borgo medievale Il borgo è attualmente disabitato e in stato di abbandono a causa dell'ultimo terremoto che lo ha gravemente lesionato. Di notevole richiamo, oltre alla porta Faraone, le mure difensive perimetrali. La chiesa di Sant'Egidio Abate La costruzione del XII secolo (I metà del 1100) in stile romanico a tre navate con abside rotonda, nata come priorato monastico dell'abbazia benedettina di Monte Santo, molto probabilmente è stata costruita su una primitiva chiesa dell'VIII sec. (pluteo ornato bizantino). Le monofore con archivolto in pietra in un solo blocco e strombatura interna costituiscono precisi connotati dell'architettura abruzzese. La chiesa è stata decurtata in lunghezza nel suo prospetto principale così come è stata effettuata una completa rimodellazione della spazialità interna per
gli eventi bellici del 1304, il rifacimento tendente al gotico che nell'epoca andava affermandosi anche in Abruzzo comportò aperture di alte monofore sulla parete destra. Le capriate linee sono del XV sec. così come la facciata rifatta nel 1524 con mostra del portale rinascimentale recante il sole radiante bernardiniano; l'innalzamento del campanile fu promosso nel 1555 dal Vescovo di Ascoli. Dipendenza: Nel 1150 a Norimberga Corrado III imperatore conferma i possedimenti del Vescovo di Ascoli sulla chiesa di Isgiam; nel 1193 a Kaiserslautern Enrico VI imperatore dona al Vescovo di Ascoli Ripam Quartelare e la locale chiesa di S. Egidii. Nel 1271 la Regia corte riconosce il possesso di beni al Monastero dell'ordine di S. Agostino S. Egidii de Vibrata; Nel 1289 Niccoloò IV Papa concesse al Monastero di S. Egidii la franchigia delle decime per il Regno di Sicilia; Nel 1588, il 15 maggio, per effetto del "motu proprio" di Sisto V, l'abbazia di Monte Santo e le sue pertinenze con la Chiesa di S. Egidio, furono aggregate alla diocesi di Montalto istituita nel 1586. Curiosità: Nel 1611/14 risulta che in S. Egidio esistevano contemporaneamente una chiesa parrocchiale e una abbazia.

il fiore all'occhiello della Val Vibrata...Cenni storici su Sant'Egidio



Sant'Egidio alla Vibrata fu vico romano con il nome di "ILIUM" che in latino antico denominava "Troia", città dalla quale i romani hanno preteso la discendenza. Sotto Cesare Augusto il territorio fu compreso nella V^ Regione d'Italia " Picenum". Il territorio fu attraversato dalle orde barbariche che determinarono la caduta dell'impero romano d'occidente; solo con l'intervento di Bisanzio si ristabilì l'ordine costituito ed i Bizantini a Sant'Egidio alla Vibrata edificarono.
Nel periodo della dominazione longobarda il territorio fu conteso tra i Ducati di Spoleto e quello di Benevento, forse per errata stesura di mappe che spostava il confine tra i fiumi Tronto e Salinello, disputa che si risolse a favore del Ducato di Spoleto. I Longobardi hanno lasciato nel nostro Comune tracce evidenti della loro presenza, fortificarono e s'insediarono a Faraone nonché nel territorio limitrofo, sulla collina "colle Chiovitto" già "colle Ascensione" furono rinvenute alcune tombe di loro origine. Qualunque fosse stata la ragione della nascita di Faraone, questa piccola entità, collocatasi in posizione strategica rispetto al territorio circostante, rese indispensabile la realizzazione di un accampamento ossia di un baluardo militare che fosse a difesa delle prerogative del ducato di Spoleto che, per lungo tempo, contese il borgo a quello di Benevento, per ottenere un più agevole controllo strategico della strada della Metella e della consolare Salaria. L'occupazione longobarda terminò nel 793 per intervento di Pipino il Breve e sotto il dominio dei Franchi, Carlo Magno, nell'istituire il Regno della Chiesa con annessione del Ducato di Spoleto, delimitò i confini estromettendo Sant'Egidio. Il borgo di Faraone e le sue pertinenze ricaddero sotto l'influenza ed il controllo della Badia di Monte Santo, che ne garantì la tranquilla giurisdizione ecclesiastica. La presenza benedettina permise la bonifica dell'intero territorio e la ricostruzione del borgo adiacente il castello e di nuove chiese. La chiesa priorale di Sant'Egidio così come le chiese conventuali di Sant'Angelo e San Savino, per effetto di un falso storico, appositamente costruito dal vescovo di Ascoli che ne rivendicava il possesso, fu aggregato alla diocesi ascolana; il documento falso fu attribuito ad un editto di Carlo Magno. Intorno all'anno 1300 parte della Chiesa e del convento fu distrutta per opera degli Ascolani che, in lotta con i Teramani rivendicavano il possesso dell'alta Val Vibrata; la stessa chiesa subì ulteriori danni i a causa di terremoti e fu definitivamente ristrutturata con la costruzione di una nuova e diversa facciata, dopo essere stata in parte accorciata e nel suo portale oggi è ben visibile lo stemma di San Bernardino da Siena a dimostrazione che il santo lì ha predicato. Papa Sisto V, per effetto di "motu proprio" istituì la diocesi di Montalto e l'abbazia di Monte Santo con le chiese di Faraone e Sant'Egidiofu assegnata alla novella diocesi e così fino ad oggi. Faraone fu antico feudo di Berardo di Castiglione che nel 1188 lo cedette alla Badia di San Nicolò a Tordino, detta di Sant'Atto. Nel XIII secolo la corte imperiale ordinò a Oltremare Melatino da Teramo di restituire le porzioni del castello di Faraonis che aveva usurpato ai beni regi. Alfonso V d'Aragona, con editto del 12 aprile 1454 concedeva l'assenso alla vendita del feudo di Faraone alla famiglia Mingo di Civitella, in seguito Faraone venne acquistata dalla famiglia Melatina che vendette il feudo a Carlo Ottone di Matelica. Eretto in marchesato da Filippo IV, re di Spagna e di Napoli, passò ai signori Caucci di Ascoli Piceno che, per breve tempo, ne ressero le sorti cedendolo successivamente al letterato Alessio Tulli, con titolo di baraone. Sant'Egidio ebbe il privilegio di essere considerata, insieme con Civitella del Tronto, città reale e quindi, per tale motivo, esonerata dai tributi feudali fino al 1642. Da tale data fu infeudata da Pompeo Procaccino da Civitella del Tronto, e successivamente il 23 settembre 1679 fu venduta, per ducati 780, ad Orazio Buongiovanni da Roma e successivamente, il 3 gennaio 1695, a Lucrezia De Mendoza y Alarcon, Marchesa di Monacilioni. Nel XVIII secolo passò, in parte, al barone Guidobaldi di Nereto. Con l'entrata in vigore del codice napoleonico, su editto di Gioacchino Murat (1809), fu soppresso il feudalesimo ed istituite le piccole Università e Faraone e Sant'Egidio furono inglobate al circondario di Civitella del Tronto. Con i Borboni, a Sant'Egidio, era in servizio la dogana che contribuì a far crescere il contrabbando ed il brigantaggio e nel territori vi si addensavano le truppe borboniche a difesa dei confini durante i moti del 1821 e 1831 e poi delle guerre di Indipendenza. Con l'Unità d'Italia, il Comune di Faraone fu aggregato a quello di Sant'Egidio che assunse il nome di Sant'Egidio alla Vibrata con un decreto reale del 23 giugno 1863.

che cos'è una pro loco..


Le Pro Loco sono associazioni nate nel 1881 a Pieve Tesino, in Trentino-Alto Adige. Inizialmente si chiamavano Comitati di cura o Società di abbellimento e secondo alcuni studi hanno un’origine strettamente legata alle Badìe, gli antichi gruppi a cui le comunità demandavano in passato la gestione delle festività collettive. Già allora la diffusione di queste associazioni era rilevata in tutta Italia e nel resto d’Europa. Questa situazione si rispecchia anche al giorno d’oggi: in Italia attualmente le Pro Loco riconosciute sono oltre seimila e le attività che svolgono afferiscono a diverse sfere d’intervento turistico, sociale, culturale e sportivo. Frequentemente le Pro Loco si riferiscono alla Municipalità in cui hanno sede, ma ciò non rappresenta una condizione essenziale per la loro esistenza. Infatti spesso in un solo comune sono presenti più Pro loco, soprattutto nel caso di comuni con una superficie particolarmente estesa e con una conformazione territoriale caratterizzata dalla presenza di borgate e frazioni (o quartieri, nel caso delle città più grandi). Tendenzialmente si tratta di un fenomeno associativo che riguarda in prevalenza i centri piccoli o medi piuttosto quelli centri urbani maggiori.
Particolare rilievo rivestono per lo sviluppo delle attività turistiche, in particolare per quel che concerne i prodotti tipici dell'enogastronomia e dell'artigianato locale, le tradizioni popolari, la tutela e la salvaguardia dei patrimoni storico-artistici, architettonici, culturali e ambientali.
L'organo amministrativo principale è il
Consiglio di Amministrazione eletto dai soci tesserati e rinnovato secondo le direttive dello Statuto sociale. Gli altri organi sono rappresentati dai Revisori dei conti e dal Collegio dei probiviri.


L'UNPLI, Unione nazionale delle Pro Loco d'Italia, è la federazione che si occupa di riunire e sopravvedere la maggior parte delle Pro Loco italiane.